NHL 24 - La recensione (2024)

NHL 24

Al grido di intensità e fisicità, EA Vancouver prova a rinnovare la sua imbolsita simulazione di hockey su ghiaccio.

NHL 24 - La recensione (1)

diLeonardo Visentini

Pubblicato: Martedì 07 Novembre 2023 08:40

LA RECENSIONE IN BREVE

  • Dopo anni, EA Vancouver si è finalmente decisa a rinnovare il gameplay della sua serie di hockey su ghiaccio.

  • Modalità come Be a Pro o Franchise sembrano ormai obsolete e andrebbero perlomeno riviste per offrire qualche spunto in più.

  • Gli acquisti in app in HUT appaiono ancora gestibili, e i Moments sono tanta roba.

Il 2023 è una di quelle annate difficili da dimenticare per gli amanti dei videogiochi sportivi, non tanto per la qualità dei titoli proposti, quanto per l'eccessiva propensione alla monetizzazione (microtransazioni) messa in mostra da alcune da alcune delle più blasonate software house del pianeta. Il caso più controverso è rappresentato da NBA 2K24 (Voto: 7.5 - Recensione), meravigliosa simulazione cestistica offline che si trasforma in un bancomat per chi gioca online nelle modalità competitive. Un trend che sembra aver contagiato in modo più o meno velato anche MLB The Show 23 (Voto: 8 - Recensione), F1 23 (Voto: 8 - Recensione), Madden NFL 24 (Voto: 7 - Recensione) e FC 24 (Voto: 8 - Recensione). Per chiudere in bellezza la stagione all'appello mancava "solo" NHL 24, ultimo episodio della storica serie di hockey su ghiaccio.

Per oltre vent'anni il franchise dedicato alla NHL firmato da EA Canada/Vancouver si è conteso la cintura di miglior simulazione sportiva del pianeta, quasi sempre contro la serie calcistica Winning Eleven/Pro Evolution Soccer di Konami. Dopo un paio di annate poco convincenti sotto il profilo del gameplay con aggiornamenti marginali e pochissime innovazioni, NHL 24 sembra aver fatto pace con il passato: il 33esimo capitolo della serie si dimostra una buona simulazione (nonostante l'autogol iniziale del team di sviluppo), soprattutto dopo l'attesissimo aggiornamento 1.1.1 che ha reintrodotto i "controlli ibridi" sul ghiaccio richiesti a gran voce dalla community.

Quattro è il numero magico?

Dopo il tocco di rosa della passata edizione con Sarah Nurse a far compagnia a mister Trevor "The Michigan" Zegras, NHL 24 ritorna sui suoi passi scegliendo come testimonial Cale Makar, stella degli Avalanche e secondo giocatore di Colorado a guadagnare tale onore dai tempi della superstar svedese Peter Fosberg (che la scippò al suo compagno di squadra Joe Sakic) e del sontuoso NHL 98, uno dei migliori titoli mai realizzati da EA. A dieci anni di distanza da NHL 14 (capolavoro assoluto), vent'anni da NHL 2004 (pietra miliare) e trent'anni dal seminale NHL '94 (rigiocabile in versione "Rewind" sugli store digitali di Xbox e PlayStation), il nuovo NHL 24 sembrava lanciato sulla strada dei suoi illustri predecessori.

Nonostante la curiosa predilezione per le annate con il "4" finale, le nobili intenzioni di EA Vancouver sono naufragate al day one. Partiamo dal rinnovato gameplay: sulla carta il "Total Control" doveva aggiungere maggiore spettacolarità e veridicità alle azioni sul ghiaccio. In pratica il "controllo totale" si è rivelato – allo stadio attuale – un clamoroso boomerang: dall'impossibilità di mappare la propria configurazione fino all'assegnazione dei "deke" (per fare trick/finte con il disco o il famoso tiro lacrosse del sopracitato Zegras) ai tasti frontali del controller, il risultato è stato discutibile. Soprattutto per gli aficionados della serie – compreso chi scrive – che si sono trovati a scandire più volte invano il nome di tutti i programmatori di EA Vancouver mentre infilavano una serie di finte davanti al portiere invece di tirare.

In difesa il controllo totale doveva garantire una maggiore ruvidezza negli scontri e nuove opzioni per proteggere adeguatamente la propria porta. Purtroppo, gestire la pattinata e il tonnellaggio dei vari Heiskanen, Hedman, Fox e Makar (per citare i difensori più forti) nei bodycheck si è rivelato più problematico di quello che ci saremmo aspettati. I veterani delle simulazioni sportive sanno quanto sia importante poter giocare con una configurazione familiare: quando vengono a mancare certi automatismi la situazione diventa problematica. Il sistema "Skill Stick" permette di controllare i giocatori tramite i due stick analogici: poteva essere un'alternativa ma … a risolvere la situazione ci ha pensato EA Vancouver che, con una repentina retromarcia, ha ripristinato i controlli "Hybrid" che funzionavano nelle passate edizioni.

La visione di EA

L'aggiunta del Total Control sembrava vanificare una delle novità più interessanti di NHL 24: la "Vision Passing". Dopo anni di accorati appelli e infinite lamentele, EA Vancouver ha trovato magicamente il modo far vedere a chi va il puck quando viene passato. Per risolvere la querelle è bastato introdurre una banalissima icona sopra la testa dei compagni; questa nuova aggiunta permette di sfornare assist al bacio che in passato erano impossibili da realizzare se non in modo casuale e di ridurre la percentuale degli errori non forzati. L'altra grande novità di NHL 24 riguarda l'implementazione dell'Exhaust Engine che dovrebbe replicare sullo schermo l'intensità tipica di una partita di hockey su ghiaccio. L'idea è simulare lo sforzo fisico dei giocatori durante un incontro: è stato fatto un lavoro specifico sul "forechecking" e sulla condizione dei portieri.

NHL 24 - La recensione (3)

Nel primo caso si tratta del pressing che fanno le squadre per recuperare il puck (o per tenerlo); nel secondo si parla dettagliatamente di "Goalie Fatigue", il fattore stanchezza che va a incidere sulle prestazioni di fenomeni come Sorokin, Vasilevskiy e Hellebuyck nell'arco della partita: più tiri subiscono, più scendono i loro riflessi ed è un po' più facile segnare per gli attaccanti.

Purtroppo, la fase di forechecking va registrata meglio: l'energia tende a esaurirsi in modo poco realistico. L'IA mette sul piatto cinque livelli di difficoltà e si fa notare per una maggiore aggressività in fase difensiva e per qualche scelta incertezza di troppo in quella offensiva. Se in NHL 23 la CPU giocava prevalentemente di fisico, nel nuovo capitolo appare progredita soprattutto nella fase di costruzione e complessivamente un po' meglio bilanciata (è diminuito l'effetto ping-pong a livelli più alti). Le posizioni sul ghiaccio vengono occupate in modo più intelligente, rimbalzi e passaggi lunghi sono sfruttati meglio anche se i difensori hanno la tendenza a caricare un po' troppo gli avversari e a lasciare sguarnita la retroguardia; il gioco nei powerplay, invece, è ancora deficitario.

Capitolo celebrazione dei goal: EA Vancouver ha puntato a spettacolarizzare ancora di più questo momento. Bella l'idea ma al decimo goal vedere le luci che si abbassano per inquadrare il "fortunato" diventa noioso...

HUT poco famelico

A parte le modifiche al gameplay, NHL 24 non presenta novità nelle principali modalità di gioco offline Franchise e Be a Pro. Nella carriera si parte dalla Canadian Hockey League per arrivare tramite draft alla NHL: i cambiamenti – davvero marginali – riguardano soprattutto le interazioni/rapporti con i compagni di squadra e il front office. Da tre anni è sempre la solita storia! Qualcosina di più lo offre la modalità Franchise, soprattutto nello sviluppo dei giocatori (possono perdere l'X-Factor) durante la loro carriera, ma la struttura rimane sempre la stessa e sta invecchiando male. Per entrambe le modalità EA Vancouver ha annunciato una serie di aggiornamenti nel corso della stagione, incrociamo le dita...

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Non poteva mancare la classica modalità Ultimate Team: HUT si fa apprezzare per una navigazione più intuitiva dei menu (sono più veloci rispetto a quelli in stile bradipo di MUT), il cross-play (anche per il mercato) e l'aggiunta dei "Moments" che portano una maggiore varietà. Queste sfide speciali sono attualmente una cinquantina (altre sono in arrivo) e sono suddivise in partite leggendarie, prestazioni e giocate spettacolari da rivivere: completandole si possono ottenere pacchetti di qualità e carte speciali.

Rispetto a NBA 2K24 o allo stesso FC 24 di casa EA, l'ingerenza degli microtransazioni è ancora accettabile; a preoccupare, piuttosto, è l'introduzione di un Battle Pass nella divertente "World of Chel": un antipasto del prossimo futuro?

Verdetto

NHL 24 è un discreto gioco: non è quel capolavoro che sognavamo ma una simulazione onesta con un gameplay rinnovato e accessibile, soprattutto dopo le correzioni in corsa apportate da EA Vancouver. Le novità proposte sul ghiaccio ci sono piaciute, quelle a livello contenutistico sono difficili da giudicare (sono praticamente inesistenti). Be a Pro e Franchise invecchiano, e anno dopo anno stanno diventando obsolete: urgono novità. Molto meglio HUT: i "Moments" sono una bella aggiunta.

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